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Uncampodi calcio per la CINA 28 N ELL’ ANNO OLIMPICO non tutti gli sforzi del governo cinese sono indirizzati alle competizioni a cinque cerchi. “Investire e rivitalizzare il calcio” – ha affermato il Comitato Centrale Cinese per le Riforme – “è un dovere per rendere la Cina un potere sportivo a livello globale, per l’affermazione della Cina a livello mondiale”. Infatti, mentre gli atleti cinesi eccellono in numerosi sport (e il medagliere olimpico sta a dimostrarlo) questo non avviene nel calcio, dove I Dragoni Cinesi, come viene chiamata la nazionale, sono appena al 96 mo posto del ranking FIFA. Così, ad appena un’ora a nord di Guangzhou, una delle tante megalopoli del Paese, l’ambiente collinare è bruscamente interrotto da una strana scultura: si tratta della replica – alta 6 metri – della Coppa del Mondo di calcio. Il mega trofeo si trova all’entrata di un centro sportivo dove, in 50 campi da calcio di un verde smeraldo perfetto, si allenano circa 3mila giovani e giova- nissimi calciatori cinesi. Il calcio che viene insegnato alla Evergrande Football School è puro tiki-taka, lo stile reso famoso dai campioni del Barcellona, il plurititolato team spa- gnolo. E spagnoli sono anche i 24 allenatori che hanno abbandonato la calda regione iberica per unirsi a quella che è – probabilmente – la più grande scuola di calcio del mondo. Nei quattro anni dall’apertura, i giovani calciatori cinesi under 12, hanno gradualmente imparato e non sono poi ora così lontani – tatticamente e tecnicamente – da un medio club europeo di pari età, fatto salvo la mentalità, spiegano alla scuola. Le accademie come Evergrande stanno spuntando come funghi in tutta la Cina, un processo che dice chiaramente quale sia l’importanza attribuita a questo sport – quasi sconosciuto fino a ieri – dalle autorità e dalla business community cinese. E la strada per crescere passa attraverso l’educa- zione. Diversamente dai calciatori sudamericani, in fuga dalla povertà e dalle favelas, in uno dei sistemi scolastici più competitivi al mondo, difficilmente il calcio rimarrà soltanto un modo come un altro per correre dietro ad una palla; più probabile che diventi qualcosa di simile al football universitario degli USA. Il 5 marzo, con l’inizio della nuova stagione, la Chinese Super League (CSL) ha annoverato nelle sue file numerosi talenti provenienti dall’Europa, attratti dai lauti stipendi offerti. La CSL d’altronde, ha speso circa 300 milioni di dollari nella campagna trasferimenti invernali di quest’anno, più di quanto hanno fatto i cinque top campionati europei messi insieme. La Premier League inglese – il più ricco campiona- to nazionale del mondo – è solo al secondo posto; ma sapete chi troviamo al terzo posto: la serie B cinese! I soli diritti televisivi 2016-2020, fruttano alla CSL qualcosa come 1,3 miliardi di dollari, 30 volte di più rispetto al precedente contratto. Come si conviene ad un regime autoritario, l’im- peto per questa rivoluzione calcistica proviene di- d i M A U R O B O S S O L A Pechinohaunpiano per dominare il più bel giocodelmondo NEWS

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