Plus Magazine 17

18 H a un nome femminile e grazioso, Odet- te, ma non pensate che la ragazza sia fragi- le e delicata e, soprattutto, non cimentatevi in gare di forza. La signorina Giuffrida, in- fatti, ha vinto la medaglia d’argento di judo ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 nella categoria 52 kg. Classe 1994, la gio- vane atleta appartiene al Gruppo Sportivo dell’Esercito ed è un concentrato di grinta e determinazione. Qualità che l’hanno in- dotta a provare questa disciplina a sei anni, sull’esempio del fratello, e che nel 2009 le hanno permesso di esordire a livello inter- nazionale nella categoria cadetti vincendo sia l’oro nei Campionati Europei e all’Olim- piade Europea sia l’argento ai Campionati Mondiali. La sua è una storia di successo, ma quel successo Odette lo ha conquistato allenamento dopo allenamento. Complici l’amore per il judo, che non le fa sentire la stanchezza, la fede religiosa che le regala serenità e una bella famiglia che tifa per lei. Ci presenti Odette Giuffrida? (Ride) È una domanda difficile. Sono una ragazza che ama stare in famiglia e con chi conosce da sempre. Non vado spesso a ballare, come fanno molte mie coetanee; preferisco invece rimanere a casa a guar- dare un film rilassata con gli amici. Sono timida e poco attaccata a tutto ciò che è materiale, medaglie incluse. Il judo per te è? È una parte costante e importante della mia vita, che vivo intensamente e con gran- de passione. Dedico la maggior parte della mia giornata a questa disciplina e anche quando non sono sul tatami guardo i vi- deo e mi documento. Ringrazio spesso la mia famiglia che ha fatto dei sacrifici per consentirmi di realizzare quello che era il sogno di una bambina. Quanto tempo dedichi agli allena- menti? In media cinque ore ogni giorno, ma nel periodo che precede le gare anche di più. Cos’ha significato vincere una meda- glia d’argento alle Olimpiadi dello scor- so anno? Mi considero una persona umile. La vitto- ria è stata importante ed emozionante, ma non ha cambiato la mia vita. Quello che mi ha davvero segnata, e che ricordo ancora con grande emozione, è stato avere la mia famiglia presente. Loro erano lì e mi hanno supportata in ogni momento. Quell’espe- rienza è stata la realizzazione di un desi- derio che avevo sin da piccola e che non è ancora finito: spero infatti di rimanere nella storia del judo femminile italiano. Oltre allo sport, quali sono le tue pas- sioni? Amo viaggiare. Praticando questo sport sono spesso in città e paesi diversi, ma non riesco a visitarli. Per lo più mi muovo tra i palazzetti e gli alberghi. Il viaggio inteso come evasione da tutto, come scoperta di nuovi mondi e anche di se stessi è un’altra cosa. Dopo l’Olimpiade del 2016 ho visitato il Brasile da sola: con me c’erano lo zaino e la videocamera. Ho contattato alcu- ne amiche judoke brasiliane per avere le informazioni ne- cessarie e qualche consiglio, dopo di che sono partita alla scoperta di questo paese fantastico. Per me è stata una sfida muovermi totalmen- te da sola, ma lo rifa- rei subito. Quanto questa disciplina influenza la tua vita quoti- diana? La mia grande fortuna è stata sapere, fin da bambina, che cosa volevo diventare. Il judo ha sempre fatto parte della mia vita e sono cresciuta con le regole e i valori dello sport. Quando i coetanei, il pomeriggio, usciva- no, io mi allenavo e non ne sentivo il peso. Ero soddisfatta e completa. La mia adole- scenza è stata diversa rispetto alla maggior parte delle ragazze, ma mi ha permesso di capire presto cosa fossero il sacrificio e il raggiungimento degli obiettivi. Oggi come allora le mie amicizie sono all’interno della palestra, che considero una seconda casa. Progetti futuri? Vincere una medaglia ai campionati mon- diali di judo che si terranno a Budapest dal 28 agosto al 3 settembre e, naturalmente, l’oro alle prossime Olimpiadi. Segui una dieta particolare? Prima delle gare devo alimentarmi inmodo rigoroso, invece nei momenti di pausa mi rilasso e mangio quello che mi piace. Sono comunque seguita da un nutrizionista che verifica la massa muscolare, l’idratazione del corpo e tutti i parametri importanti per un atleta. La colazione per te è…? La mattina non ho fame per cui mangio poco, nonostante il medico mi ricordi spesso che la colazione è un pasto davvero importante. Il giorno delle gare, però, mi nutro in maniera corretta ed equilibrata an- che al mattino. B a r b a r a O d e t t o Odette Giuffrida Coccola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me. Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Odette Giuffrida . OSPITI A colazione con

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