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I N T E R V I S T A d i D A R I O M I G L I A R D I 10 PROTAGONISTI S IGNORA LAURITO come sono questi giorni alla Biennale e quali opere ha esposto? Abbiamo inaugurato il padiglione del Guatemala all’Officina delle Zattere e a detta di molti è il più di- vertente e originale della Biennale. Quali sono le sue installazioni? Sono presente con due installazioni: la prima s’inti- tola “La grand bouffe” ed è un collettivo. Alle pareti ci sono quadri di Piero Ruggeri e seduto a uno dei miei tavoli c’è una scultura di Antonio Citarella. Perché questo titolo? È la presa in giro di un ristorante che ha tre tavo- li. Nel primo tavolo ironizzo la cucina molecolare, s’intitola “Spaghetto assoluto solo” . È composto da un tavolo dove è rappresentato uno spaghetto che si attorciglia attorno alla gamba del tavolo e vi è seduta una ragazza anoressica che non ha neanche la forza di mangiare. L’altra parte dell’installazione si prende beffa della piaga degli OGM ed è rappresentata da una fragola gigante, di un metro per un metro e trenta centimetri e accanto ci sono degli assegni siliconati che espri- mono la quantità di soldi che si spendono in questi ristoranti in cui non si mangia nulla. ENTRO NEL MONDO DELL’ARTE IN PUNTA DI PIEDI Tutti conoscono Marisa Laurito come attrice, comica, cantante, conduttrice televisiva e grande chef, ma pochi conoscono la sua capacità espressiva di essere designer e artista. L’8 maggio a Venezia è stata inaugurata la 56ª Biennale d’Arte dove Marisa Laurito ha presentato due opere al padiglione del Guatemala che hanno suscitato molto interesse e curiosità.

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