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giore instabilità e discriminazioni a causa dell’at- teggiamento predatorio di alcune grandi realtà soprattutto negli USA. Il fatto che in queste nazioni il settore finanzia- rio possa ridursi ed in particolare certi colossi bancari possano ridurre il loro peso non mi preoccupa affatto. In secondo luogo la maggior parte delle discus- sioni in Europa eUSA si focalizzano sulla preven- zione di atteggiamenti scorretti come la manipo- lazione del mercato, piuttosto che controllare che tali istituzioni finanziarie facciano il vero lavoro per cui sono nate, cioè le banche: prestare denaro alle piccole e medie imprese, far nascere nuove imprese, creare nuovi posti di lavoro. Penso che uno dei problemi maggiori nel setto- re finanziario, ma anche nelle grandi Corpora- tion ad alta produttività, è che i relativi CEO si preoccupano più dei risultati a breve termine ed alla crescita dei propri bonus, piuttosto che alla redditività a lungo termine e al benessere degli stakeholder, quali dipendenti e tessuto sociale in cui queste Corporation si sviluppano. Questo è il motivo per cui qualche settimana fa a Washington abbiamo suggerito la riscrit- tura delle regole ed i meccanismi che porta- no a determinare i comportamenti dei CEO della finanza, ponendo un limite agli eccessivi stipendi che gli stessi CEO si attribuiscono, mettendo maggiore enfasi sui risultati a lungo termine e sulla creazione di benessere per tutta la società. ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ Nei giorni successivi all’intervento di Stiglitz a Trento, la notizia dell’iniziativa ha fatto il giro del mondo ed è stata ripresa anche dai giornali italiani. Nel frattempo, con la crisi della Grecia, le interviste e le dichiarazioni di Stiglitz han- no riempito le pagine dei principali quotidiani mondiali. Tra i personaggi che hanno dato ri- salto mediatico alla notizia vi è stato Federico Rampini corrispondente per “La Repubblica” da New York e Silicon Valley. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare a Polignano a Mare nel corso del Festival del Li- bro Possibile, lo scrittore e giornalista, famoso per i suoi testi legati alla tecnologia e mondo del lavoro: ne è scaturita un’intervista anche ricollegata alle parole di Stiglitz che andiamo a riportare per la parte di diretto riferimento all’iniziativa. ● Intervista a FEDERICO RAMPINI Stiglitz a Trento ha presentato un’iniziativa molto interessante: le sue parole sono prese in seria considerazione da parte di molti Capi di Stato e di Governo, crede che avrà successo e cosa si può fare nel caso in cui nei prossimi anni vengano cancellati milioni di posti di lavoro per l’inarresta- bile avanzamento delle nuove tecnologie? La Sharing Economy sta letteralmente stravolgendo gli assetti mondiali. Facciamo l’esempio della musica ma potremmo farlo per decine di set- tori nel mondo: negli anni ‘60 i Beatles sono riusciti a guadagnare l’equi- valente oggi di centinaia di milioni di euro in pochi anni, vendendo le loro canzoni. Oggi con Internet questo non sarebbe più possibile. Oggi un gruppo come i Beatles farebbe la fame perché il modello della musica gratuita, come quello del giornalismo online, come decine di altri settori economici, arricchisce unicamente un manipolo di grandi Corporation Internet che controllano i canali di distribuzione, i Padroni della Rete. Faccio un altro esempio, quello dei traduttori: è una categoria che sta scomparendo con l’avanzare degli algoritmi di traduzione, per esempio i sofisticatissimi software creati da Google. Intere categorie lavorative stan- no scomparendo, spesso si lavora gratis e chi guadagna sono le grandi Corporation Internet che incassano davvero tanto, basta guardare la co- stante crescita del valore delle loro azioni a Wall Street. Non solo appoggio e ammiro la proposta di Stiglitz ma voglio fare un’ulte- riore provocazione: cominciamo a tassare i robot ed i software di intelligen- za artificiale che stanno sostituendo il lavoro umano. Non è una semplice boutade: ogni volta che un’azienda assume un operaio deve pagare contribuiti sociali, sanitari e tasse. Per quale motivo un robot che sostituisce l’uomo non dovrebbe contribuire a pagare la pensione o le cure mediche agli esseri umani? Per quale motivo la ricchezza creata dalle macchine non dovrebbe contribuire a sostenere chi perde il lavoro a causa loro? Cominciamo a far pagare le tasse ai Robot! Tutto quello che oggi sembra impossibile, diventa possibile, quando si inizia a pensare fuori dagli schemi. TECNOFUTURO settembre 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 13 Federico Rampini

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