Plus Magazine 10

26 T orinese, classe 1973, da sempre in- canta il pubblico italiano (ma non solo) con la sua tromba. A ventun anni è pre- miato come Miglior Nuovo Talento del jazz italiano e nel 2005 partecipa alla creazione di Uomini in Frac , progetto de- dicato a Domenico Modugno. Più volte al Festival di Sanremo, con Ser- gio Cammariere nel 2005, Simona Moli- nari nel 2009 e Raphael Gualazzi 2010, è spesso in TV. Alle tournée internazio- nali affianca i festival di jazz italiani e le collaborazioni celebri: Nina Zilli e Mario Biondi, tra gli altri. Il suo ultimo lavoro, Duke , è uscito lo scorso 26 maggio ed è un capolavoro tutto da ascoltare. Tu e la tromba: inseparabili? Con un papà trombettista e un nonno bat- terista, la musica era nel mio DNA. A cin- que anni mi hanno regalato una tromba vera, dopo che ne avevo distrutte tante, e ho capito che cosa volevo fare da grande. Ho avuto la fortuna di avere accanto dei genitori che hanno creduto in me. Quanto è importante la formazione per un musicista? La disciplina e lo studio sono fondamen- tali e ancora di più lo è saper suonare in un’orchestra. Eccellere in un “solo” non basta quando ci si esibisce a certi livelli. Nel 2011 ho registrato il disco Fabrizio Bosso plays Enchantment (L’Incantesimo di Nino Rota) agli Air Studios di Londra con la London Symphony Orchestra e mi sono stupito nell’ammirare come tutti loro fossero preparati per suonare insieme in maniera armonica. Duke, com’è nato? Il Roma Jazz Festival, al quale parteci- po da tre anni, ogni edizione propone un tema e quello del 2014 era lo swing. Immediatamente ho pensato a Duke El- lington perché spesso suono i suoi bra- ni. Il mio è un tributo: da piccolo in fami- glia ascoltavamo i grandi del jazz, così come mi esercitavo sui brani di Ornella Vanoni e Fabio Concato e oggi mi ritrovo a suonare con Fabio, con il quale c’è un grande feeling. Il 18 ottobre sarò al Tea- tro Pavillon di Milano proprio con Duke . Vanti importanti collaborazioni: ce ne ricordi qualcuna? Sergio Cammariere. Grazie a lui sono entrato nel mondo del pop d’élite. Ab- biamo molte affinità musicali, ad esem- pio entrambi amiamo la musica brasilia- na. Con Nina Zilli e Raphael Gualazzi, invece, mi sono addentrato in un univer- so giovane molto divertente. Quando sei on stage, cosa provi? Se tutto funziona e c’è sinergia, sono ri- lassato. Forse è uno dei pochi momenti in cui sono un libro aperto. Hai all’attivo diversi album: quello a cui sei più legato? In realtà sono due: Fast Flight perché è il mio disco d’esordio e ci sono mol- te emozioni legate a quel momento e You’ve Changed dove sono accompagna- to da un’orchestra di archi, il desiderio di tutti noi fiati. La colazione per te è…? L’inizio della giornata, spesso consuma- ta velocemente in compagnia della mia valigia perché in partenza per un viaggio. Plus Magazine è la testata della FABI, per cui la domanda è d’obbligo: il tuo rapporto con le banche? Mio padre ed io abbiamo un consulente che gestisce da anni i nostri investimen- ti e che ci segue con professionalità, per cui il mio rapporto è ottimo. B a r b a r a O d e t t o FABRIZIO BOSSO A colazione con... Coccola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me. Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Fabrizio Bosso. OSPITI

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