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MAPPAMONDO settembre 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 51 quando una serie di eventi celebra l’anniversario della dipartita del loro capo spirituale. CAPPADOCIA, LA TERRADA SCOPRIRE Il panorama della Cappadocia è considerato uni- co nel suo genere per le rocce e le montagne di tufo vulcanico erose dal tempo e modellate fino ad assumere forme straordinarie. Diversi itinerari di visita partono dai principali centri abitati e per- mettono di scoprirne le particolarità in bicicletta, a cavallo, in quad o più semplicemente a piedi, con trekking talvolta impegnativi ma sempre en- tusiasmanti. L’area più interessante si trova tra le città di Nev¸sehir, Avanos e Ürgüp , con Göreme come cen- tro ideale. È proprio qui che si trova il noto museo all’aperto di chiese rupestri adornate da bellissimi affreschi d’influenza bizantina. Solo in questo par- co sono presenti oltre trenta chiese, tutte visitabili; sono intitolate alla mela, ai sandali, al serpente per dirne solo alcuni e richiamano ciascun dettaglio delle pitture all’interno. La penombra delle caver- ne aggiunge poi atmosfera alle figure colorate che si adattano alla superficie della roccia dando vita in alcuni casi a movimenti che possono sembrare in 3D. Certamente bisogna districarsi tra la folla di tu- risti, ma fermandosi all’ombra di qualche roccia, col venticello che lenisce il caldo, sembrerà di esse- re in una puntata dei Flinstones o magari di torna- re indietro nel tempo, fino al IX-X secolo, quando questo luogo era abitato. Perché dentro le alte for- mazioni rocciose, soprannominate “Camini delle Fate” per la loro forma a comignolo, fino a pochi decenni or sono le persone erano solite vivere. Dopo un breve periodo di abbandono molte case sono state restaurate, diventando dei boutique ho- tel in cui vivere l’esperienza di soggiornare dentro una casa troglodita. NEMRUT DAĞI E LE TESTE ALL’ALBA In cima ai 2.150 metri del Monte Nemrut Dag˘i si sale soprattutto prima dell’alba per assistere allo spettacolo del sole che illu- mina le famose teste volute da re Antioco I Epifane intorno al 40 a.C.; nella luce dorata delle prime ore del giorno la pietra brilla d’oro, regalando grande fascino al luogo e facendo dimenticare, anche se per poco, la stanchezza per la sveglia in piena notte e il viaggio sino alla sommità. Le statue vennero scoperte nel 1881 e seppure oggi siano decapitate a causa di alcuni eventi naturali, le teste alte due metri e adagiate poco distanti dai busti sono di grande impatto visivo. Suddivisi in due terrazze (una rivolta verso est e l’altra verso ovest), i volti scolpiti raffigurano il sovrano di epoca pre- romanica e le divinità classiche da cui egli riteneva di discendere, rivolgendo loro un omaggio tutto narcisistico. Gli studiosi ritengono che questo fosse un insediamento funerario perché proprio tra le due terrazze è posizionato un tumulo di piccole rocce alto circa 50 metri: sotto di esso si ritiene siano sepolti Antioco I e alcuni membri della famiglia reale. Inoltre nel tempio, i cui resti sono stati rinvenuti, si ritiene avvenissero dei sacrifici per ingraziarsi la benevolenza delle divinità. In ogni caso lo spettacolo che si gode qui è davvero emozionante. Sarebbe però errato pensare che la Turchia sia tutta qui: con un’estensione di 783.000 chilometri quadrati e una popolazione di quasi 80 milioni di persone. Questo stato è un mondo da scoprire poco alla volta, viaggio dopo viaggio. I camini delle fate, le tipiche formazioni rocciose della Cappadocia. Nemrut Daği, il celebre mausoleo di Antioco I posto sulla cima di una montagna, famoso per le grandiose teste.

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