Plus Magazine 42

15 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 Il sistema finanziario USA è già pronto per questo tipo di finanziamenti e progetti, l’Europa è ancora all’inizio di questa attività ma le aspettative sono molto interessanti. Nel mondo finanziario è necessario che si crei una cultura del ritorno degli investimenti a lungo e lunghissimo termine. Faccio un esempio pratico: ho parlato del fatto che qui da noi è presente un centro di simulazione marziano. Nulla per ora è stato realizzato per quanto riguarda la Luna per la quale sono invece previsti investimenti e missioni nel futuro. Questa attività è stata oggi prevista dall’ESA e ASI, ma poteva essere finanziata e realizzatamolto prima inmodo da anticipare questa esigenza che sarebbe sicuramente sorta. Altro esempio è quello del turismo spaziale, dove le previsioni economiche e di sviluppo sono estremamente interessanti e dove abbiamo già realizzato un Business Plan ed un modello molto concreto e credibile. Un bimbo/a che da grande volesse lavorare in questo settore quali caratteristiche deve avere e quali studi dovrà intraprendere? La più grande dote che deve avere un bambino o un ragazzo è la curiosità. Parlando di formazione anche in questo ambito stiamo osservando grandi cambiamenti. Dieci anni fa avrei risposto senza dubbio citando la figura di ingegnere, di fisico e matematico, oggi la situazione è cambiata. Le attività spaziali si stanno aprendo all’intero mondo produttivo, una delle nostre istruttrici degli astronauti è laureata in psicologia, ma penso anche ad un medico o addirittura un cuoco! Qualsiasi tipo di background culturale, unito alla curiosità e alla grande passione, potrebbe essere il mix perfetto per questa attività. Lavoro da 35 anni in questo campo e non ho mai perso la passione e la motivazione: questa è un’altra caratteristica che dovrebbe avere un giovane che volesse intraprendere la carriera spaziale. Tra le vostre attività vi sono anche la raccolta e l’analisi di un’enorme quantità di dati, quale ruolo ha l’Intelligenza Artificiale? Altec è diventato il centro dati scientifico delle missioni europee. Sono ormai cinque anni che noi gestiamo tutti i dati scientifici di GAIA, un satellite dedicato a ricostruire la mappa dell’Universo e destinato a misurare la posizione di più di un miliardo di stelle. Siamo di fronte ad una enorme quantità di dati ricevuti, processati ed immagazzinati, i cosiddetti Big Data, a cui potranno accedere gli scienziati di tutto il mondo. Accanto a GAIA gestiamo anche i dati di METIS un coronografo che ha il compito di studiare il comportamento del Sole in relazione all’emissione di flares solari in grado di danneggiare gli asset spaziali. L’obiettivo è monitorare e prevedere con algoritmi di Intelligenza Artificiale, l’emissione dei flussi elettromagnetici solari in modo da proteggere i satelliti in orbita da eventuali danneggiamenti. Stesso discorso vale per EUCLID il telescopio spaziale europeo dedicato allo studio della materia oscura, lanciato nel mese di giugno 2023. In questo caso non abbiamo creato una piattaforma di Intelligenza Artificiale generica, ma un sistema di machine learning nato dalla necessità di gestire questa mole enorme di dati. Gli scienziati valutano che i Big Data prodotti da EUCLID daranno lavoro per studi che potranno durare almeno vent’anni. Qual è il rapporto con il sistema finanziario italiano per il finanziamento delle missioni spaziali e il ruolo del mondo universitario? Come dicevo poco fa parlando dell’orbita bassa, in passato si lavorava con le istituzioni ed i fondi erano indicativamente pubblici. Oggi con l’avvento di stazioni spaziali private il sistema finanziario avrà un ruolo molto importante. Nel privato ovviamente è previsto un ritorno degli investimenti nel tempo. SOGNANDO IL PIANETA ROSSO

RkJQdWJsaXNoZXIy MjEzMjU0