Plus Magazine 42

42 IN QUESTO NUMERO LUCA ARGENTERO IL TEMPO È LA MIA OSSESSIONE TECNOFUTURO SOGNANDO IL PIANETA ROSSO MIRKO RONZONI L’AESTHETIC CHEF VENEZIA NUCLEO NATANTI ARMA DEI CARABINIERI ORIZZONTI L’ARTICO E LE SUE SFIDE MAPPAMONDO CIPRO, L’ISOLA DI VENERE Damiano Carrara Faccio sempre di più di quello che gli altri si aspettano da me Credit photo Francesco Margutti | Photomovie Supplemento a La voce dei Bancari Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero Numero XLII - Settembre 2023 CONVENZIONI NAZIONALI: DA PAGINA 64

1 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 Copertina Damiano Carrara: “Faccio sempre di più di quello che gli altri si aspettano da me” Protagonisti Luca Argentero: “Il tempo è la mia ossessione” Tecnofuturo Sognando il Pianeta Rosso Ospiti A colazione con… Remo Bassetti Protagonisti Mirko Ronzoni, l’Aesthetic chef Protagonisti Reparto Operativo Nucleo Natanti Arma dei Carabinieri Orizzonti L’Artico e le sue sfide Eventi A Roma il Festival dedicato alle colonne sonore dei film Eventi CNMI Sustainable Fashion Awards 2023 Aziende MCS evolve la tradizione del casual italiano Aziende C-Way: vacanze d’autunno, alla scoperta di nuovi itinerari Intrattenimento Gardaland Resort: un autunno pieno di divertimento Aziende Vittoria Assicurazioni: l’innovazione al servizio della polizza casa Aziende L’Intelligenza Artificiale e un’App per contrastare la discriminazione nel fashion Moda Appunti di moda a cura di Barbara Odetto Recensioni Serie TV Cinema Libri Mostre Teatro Musica Fumetti Mappamondo Cipro, l’isola di Venere Convenzioni nazionali 4 8 12 16 18 22 26 28 30 31 32 34 36 40 44 50 51 52 53 54 55 56 58 64 Sommario 42 PLUS MAGAZINE Supplemento a “La voce dei Bancari” Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 - 10123 Torino Tel. 011 5611153 / Fax 011 540096 / www.associatiallafabi.it Direttore Responsabile Paolo Panerai Direttore Editoriale Paola Gomiero Segreteria di Redazione Chiara Attolico, Milena Lagnese Photo Editor Alessandro Lercara Relazioni Esterne Daniele Tancorra Hanno collaborato a questo numero: Mauro Bossola, Pietro Gentile, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Martina Piarulli, Alessia Roeta, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Giancarlo Vidotto. Fotografie Alex Alberton, Angelo Redaelli, Archivio Stilisti, Barbara Oggero, Ianniello, foto Archivio Arma dei Carabinieri, Photomovie | Francesco Margutti, image courtesy Trendfortrend, images selected on Mytheresa e Luisa Via Roma. Pubblicità - Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 - 10123 Torino - Tel. 011 5611153 Su www.plusmagazine.news è possibile trovare il meglio di Plus Magazine in formato digitale Progetto Grafico M.C.Grafica Torino / Art Director Marco Clava Stampa Stamperia Artistica Nazionale - Trofarello (TO) La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietato e perseguibile civilmente e penalmente, ai sensi della legge sul diritto d'autore, ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell'editore.

3 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 EDITORIALE Il mese di settembre, per molti di noi, rappresenta un nuovo inizio. Il ritmo rilassato dell’estate pian piano svanisce, le città gradualmente si ripopolano, riaprono gli uffici, riprendiamo la vita quotidiana e, per quanto mi riguarda, con dei rinnovati obiettivi e tanta voglia di fare. Ma un po’ di clima vacanziero ancora resta e allora, forse per questo motivo, con un occhio alla nuova stagione, mi lascio piacevolmente trascinare nella ricerca delle ultime tendenze della moda e contagiare dal fascino dei nuovi outfit. D’altronde oggi non esiste più quella vibrazione a lungo termine che si provava in passato. Oggi non “flirtiamo” più con gli abiti per mesi e mesi prima di comprarli, questi capi non durano più per vent’anni e non passano da sorella a sorella. Oggi consumiamo ampiamente più dei nostri bisogni effettivi. Abbiamo smesso di preoccuparci della durata dei capi, vogliamo abiti per l’oggi e non per il domani, ne vogliamo dieci invece di uno, vogliamo seguire le tendenze della moda nel più breve tempo possibile. Già da alcuni anni la moda, cavalcando questa tendenza, ha radicalmente modificato il suo modo di produrre, sedurre, vendere e acquistare. Ma allora come è possibile parlare di moda sostenibile? È certamente difficile seguire la produzione del capo di abbigliamento dall’origine, prendendo in considerazione tutti i suoi elementi basilari: dalla fibra alla tintura, dal taglio all’imballaggio, dalla produzione alla distribuzione e così via, i passaggi sono molti e difficilmente tracciabili nella loro globalità. Ma a pochi anni dal termine fissato per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030, i brand della moda stanno veramente impiegando molte energie nell’impartire una svolta green alle loro collezioni. Come? Rispettando l’ambiente e la società. Cercando di produrre scegliendo materiali meno inquinanti, riducendo gli sprechi durante la produzione, come i costi di acqua, di elettricità e applicando un modello di lavoro che proponga una produzione più umana, senza sfruttamento dei lavoratori e con una remunerazione più equa, stimolando il consumo consapevole, attraverso proposte in grado di venire incontro ai consumatori più attenti all’ambiente e all’etica. Di stagione in stagione alla Milano Fashion Week si moltiplicano quindi i progetti dedicati ad una moda più sostenibile e ormai da sei anni, alla chiusura della manifestazione, vengono consegnati, al Teatro alla Scala, gli Oscar della moda responsabile per premiare le iniziative che hanno dimostrato più delle altre di rispettare le persone e il pianeta, premiando non solo quindi le grandi maison ma anche i giovani emergenti e le realtà etiche a livello internazionale (v. articolo pag. 30). Vi auguro un piacevole autunno ricco di buoni acquisti consapevoli! di Paola Gomiero (direttrice FABI Plus) Parliamo di moda sostenibile

4 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE li, nel 2017 è tornato nel nostro paese con un grande bagaglio di esperienze acquisite sul piccolo schermo ed è stato subito scelto come giudice di “Bake off Italia” su Real Time, successivamente seguito da “Junior Bake off”. L’anno seguente è inoltre diventato conduttore di “Cake Star” insieme a Katia Follesa e di “Fuori Menù” su “Food Network Italia”. Toscano, ma cittadino del mondo, ha al suo attivo due libri di ricette molto letti in America – “Dolce Italia” e “A Taste of Italy” – oltre all’autobiografia “Nella vita tutto è possibile”, edita da HarperCollins Italia. Nella nostra penisola sono invece in distribuzione i libri di ricette “Un po’ più dolce” e “Ancora più dolce”, pubblicati da Cairo Editore. Da sempre legato alla sua Lucca e agli Nato a Lucca 38 anni fa, qui ha mosso i primi passi come bartender prima di andare a vivere in Irlanda all’età di 19 anni. Spirito libero e con grande voglia di avventura, nel 2012 Damiano si è trasferito in California dove con il fratello Massimiliano ha aperto due pasticcerie da subito sinonimo di golosità e successo: “Carrara Pastries”. Approdato in televisione, in breve tempo è diventato una stella di “Food Network America” per poi partecipare come concorrente, nel 2015, alla prima stagione di “Spring Baking Championship” classificandosi secondo. Nel 2016 ha proseguito con l’attività di concorrente di cooking show ed ha partecipato alla dodicesima stagione di “Food Network Star”, classificandosi terzo. Desideroso di nuove avventure professionadi Barbara Odetto COPERTINA Faccio sempre di più di quello che gli altri si aspettano da me. Parola di Damiano Carrara “Tutto è possibile” è il pensiero, anzi la convinzione, che accompagna Damiano Carrara sin da ragazzo. Guardando alla sua vita possiamo solo dargli ragione. Maître pâtissier, personaggio televisivo, autore di libri e titolare di un atelier dove i dolci sono opere d’arte, è giudice dell’undicesima edizione di “Bake off Italia - Dolci in forno” condotto da Benedetta Parodi. Credit photo Photomovie | Francesco Margutti

5 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 affetti più cari, nel 2021 nella città natale ha inaugurato l’“Atelier Damiano Carrara”: una boutique all’insegna del dolce che racchiude tutta la sua filosofia. Una filosofia che unisce tecnica, maestria, estetica e naturalmente golosità. Da sempre il tuo mantra è: “nella vita tutto è possibile”. Per te è stato davvero così. Fortuna e impegno quale percentuale hanno avuto per raggiungere il successo? Sicuramente la dedizione e la costanza nel fare ciò che amo le ho acquisite sin da piccolo. Allora non sapevo cosa avrei voluto fare da grande, ma ho sempre cercato di dare il meglio in ogni mia azione. Tutto quello che ho realizzato sino ad oggi è frutto di un grande lavoro per cui direi che la fortuna ha una percentuale minore rispetto all’impegno. Diventare Maître pâtissier era un sogno che avevi da bambino o si è delineato nel tempo? Come dicevo prima, quando ero piccolo il mondo della pasticceria non era nei miei programmi e infatti all’inizio della mia vita professionale ho scelto altre vie. Poi mi sono avvicinato a questo settore e quando l’ho scoperto me ne sono letteralmente innamorato. Per me questo non è un semplice lavoro, ma una grande passione. È la vita. La mia vita. Ecco perché quando sono ai fornelli mi sento felice. DAMIANO CARRARA Qual è la tua visione dell’arte della pasticceria? Secondo me ogni creazione deve essere frutto di un giusto mix tra raffinatezza, semplicità ed eleganza. È importante che sia armoniosa ed equilibrata, mai sopra le righe. Inoltre lo zucchero è un ingrediente fondamentale, ma non bisogna abusarne. I dolci possono essere… dolci anche usandone poco. Che cosa hai acquisito dall’esperienza americana? A livello professionale mi sono formato e sono cresciuto negli Stati Uniti e questo mi ha insegnato ad essere sistematico, a trovare sempre un piano B e a lavorare tutti i giorni senza pensare alle ferie o ai fine settimana. Sei nuovamente giudice di “Bake off Italia-Dolci in forno”, il cooking show targato BBC e prodotto da Banijay Italia. Questa è l’undicesima edizione e siamo in prima serata su Real Time, canale 31. La conduzione è come sempre affidata a Benedetta Parodi e il trio dei giudici è composto da Ernst Knam, Tommaso Foglia e da me, mentreClelia d’Onofrio continua ad essere presente nella parte dedicata alle schede storiche dei dolci oggetto delle prove. Sono davvero contento di proseguire con questa bella avventura perché come semCredit photo Photomovie | Francesco Margutti

6 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE nei week end non si lavora, mentre in America le persone sono operative 7 giorni su 7, sempre. Mi ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine mi sono abituato al modo di pensare e di fare italiano. Cosa rende unico il tuo atelier di Lucca? Il locale è gluten free e tanti dolci sono senza lattosio. Da noi trovi prodotti stagionali e sempre diversi perché cambio proposte ogni 2 o 3 settimane. Mi diverte usare la fantasia e lo staff la pensa come me. Inoltre tutto viene preparato sul momento per cui è freschissimo. Ci sono le vetrine espositive, ma il laboratorio è a vista e i pasticceri creano in tempo reale il dolce per il committente. Freschezza, artigianalità, eleganza e gusto sono le parole chiave che contraddistinguono ogni nostra proposta. Come nasce un dessert firmato Damiano Carrara? Mi faccio ispirare dalla natura e se c’è un prodotto della stagione lo scrivo, lo disegno, faccio diverse prove fino a raggiungere il risultato che voglio, ma soprattutto cerco di non creare mai qualcosa di banale. Ad esempio il mio Hamburger dolce è accompagnato da patatine che in realtà sono churros e da un ketchup che è salsa al lampone. Mi diverte immaginare, creare e stupirmi, prima ancora di stupire. Punto molto sull’idea di realizzare dolci sartoriali e mi faccio guidare, oltre che dalla natura e dalle stagioni, dai piatti semplici cucinati in casa… o dal nulla. Ci sono periodi in cui sono molto creativo e mi vengono in mente anche 10 proposte diverse ed altri in cui ho meno fantasia, ma la creatività è così: arriva quando meno te lo aspetti. Talvolta anche mentre guidi. Quale ingrediente non manca mai nella tua cucina? Naturalmente lo zucchero, ma anche la bacca di vaniglia che è un must per la mia crema pasticcera. Professionalmente, il tuo autunno 2023 come sarà? Sarà molto intenso e ricco di nuovi progetti televisivi ed editoriali. Purtroppo, non posso anticiparti nulla, ma sono davvero molto soddisfatto di quello che succederà. pre si cerca di selezionare un gruppo di persone brave che crescano all’interno del programma. Per me questo non è solo entertainment, ma è anche un format lavorativo perché nei tre mesi di conduzione chi partecipa come concorrente impara, viene formato e cresce. L’evoluzione professionale di ognuno di loro è evidente puntata dopo puntata. Qual è il tema di fondo di questa nuova edizione? È stato scelto il sogno perché i 16 aspiranti pasticceri hanno la possibilità di trasformare il loro sogno in realtà proprio prendendo parte a “Bake off”. In un percorso lungo 15 puntate, ognuna caratterizzata dalle tre classiche sfide che sono la prova creativa, la prova tecnica e la prova a sorpresa, ciascuno di loro ha la possibilità di dimostrare le proprie capacità e le proprie conoscenze sulla pasticceria classica e moderna. Mi piace questo tema perché anche la mia vita professionale in qualche modo è un sogno e perché i miei desideri si sono trasformati in realtà per cui sono molto vicino a tutti loro. Ci regali un aneddoto legato ad uno dei programmi TV che ti hanno visto protagonista? Grazie a “Cake Star” ho girato tutta l’Italia e con Katia Follesa ci siamo davvero divertiti, ma anche sul set di “Bake off” c’è un legame molto stretto tra noi giudici. Per me il lato umano è davvero fondamentale perché ridere e scherzare rende questo lavoro ancora più entusiasmante. Come è stato tornare in Italia dopo tanto tempo all’estero? Ti confesso che all’inizio è stato uno shock gigantesco. Passare da Los Angeles a Lucca e a Milano non è stato facile. Qui, ad esempio, ad agosto è tutto fermo e COPERTINA Credit photo Alex Alberton

8 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE Luca Argentero di Mariangela Salvalaggio È uno degli attori italiani più amati e seguiti. Ha spiccato il volo grazie a ruoli in pellicole firmate da registi come Cristina Comencini e Ferzan Ozpetek. Ma per il grande pubblico lui è il dottor Fanti. Cresce, infatti, l’attesa di rivederlo nella terza serie di ‘Doc-Nelle tue mani’, in programma per gli inizi del 2024. Quando ne parla lo sguardo si illumina. “Le riprese proseguono fino a Natale, è un lavoro lungo proprio perché l’obiettivo è di provare a fare qualcosa di molto curato: c’è un’attenzione unica ai dettagli. Siamo un gruppo di attori veramente devoti alla storia. Tutti, anche quelli che arrivano sul set per un solo episodio, capiscono che stanno facendo qualcosa di speciale. All’unisono siamo concentrati nel far suscitare un’emozione”. Non fatica ad ammettere che ha un debole per questo personaggio e non perché è l’ultimo in ordine di tempo. “IL TEMPO È LA MIA OSSESSIONE» “Ho interpretato tanti ruoli, ci sono film per i quali non mi sono preparato neanche un giorno, altri invece in cui ho seguito lezioni per settimane ma con questo personaggio c’è qualcosa che va oltre. Per la prima volta incontro genitori e figli di generazioni diverse che mi dicono di guardarlo insieme e mi confessano che non accadeva da anni di seguire la stessa cosa in tv. Questo mi ripaga di tutto”. Un tale successo però non se l’aspettava. “La vita è quello che ti succede quando stai facendo altri programmi”. Argentero descrive così il suo percorso. “Non sapevo cosa avrei fatto a vent’anni e che sarebbe andata così, su questo ho scritto anche un monologo teatrale che parte proprio dalla domanda: è questa la vita che sognavo da bambino? Ho affrontato le esperienze sempre con un pizzico di coraggio. Sono stato molto fortunato ma ci vuole una predisposizione d’animo per far andare bene le cose. PROTAGONISTI

9 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 Ci ho messo tanti anni prima di sentirmi all’altezza e definirmi attore”. Prima di riprendere le riprese della fiction, l’attore presenta “Disdici tutti i miei impegni”, il suo primo romanzo, edito da Mondadori, per il quale non esclude un sequel, anzi una trilogia. Ci tiene a sottolineare che non si tratta del solito libro scritto da un personaggio dello spettacolo a quattro mani con un giornalista: “Tutta farina del mio sacco: scrivere un romanzo con il copywriter è come chiedere a qualcuno di recitare al posto tuo. È un lavoro a cui tengo molto, mi sono ritrovato ad essere geloso delle mie parole”. Si è riscoperto pignolo durante la revisione del testo. “Proprio per il lavoro che faccio le parole hanno un grande peso e anche la correzione di una virgola mi sembrava ingiusta, l’avevo presa sul personale, ero affezionato alle cose che avevo scritto e mi dava fastidio che qualcuno le potesse modificare, poi ho capito e ringrazio il mio editor per la pazienza”. La storia narra la vita di un imprenditore romano nel momento in cui piomba nell’ombra più assoluta: è costretto a disdire tutti gli impegni e a iniziare l’estate agli arresti domiciliari, a casa dei suoi genitori. È un duro colpo ma anche l’inizio di una personale rivoluzione. Il confino nell’appartamento dei suoi anni giovanili, l’osservazione dell’amorevole ménage degli arzilli genitori, l’ambiguo fascino di una ragazza che abita nell’appartamento di fronte, le lungaggini della giustizia italiana, il diradarsi dei rapporti con colleghi e amici e altri accadimenti di contorno trasformeranno la sua cameretta da luogo di detenzione a spazio di passaggio verso un futuro diverso dal suo recente passato. “La scelta di concentrare la storia in un unico ambiente è voluta, anche in un film lo sarebbe. Il libro è nato durante il periodo della pandemia, quando siamo stati costretti a rimanere a lungo a casa e a fare i conti con noi stessi, una sensazione che tutti abbiamo provato. Anche Fabio (il protagonista, ndr) inizialmente pensa di impazzire ma poi si organizza e il tempo assume un’altra dimensione”. Sul tempo l’attore ha un’idea ben precisa. “È impensabile per me sprecarlo e questo mio modo di essere è quasi un’ossessione. Da quando sono padre la percezione del tempo la vedo sui visi dei miei figli, nei cambiamenti che fanno e homolta più ansia e urgenza di fare. Oziare mi crea malessere, non voglio perdere tempo e mi sento in colpa quando non faccio nulla di produttivo. Mi sembra di aver poco tempo a disposizione per fare tutto ciò che voglio. Sul set, se c’è un rallentamento e il ritmo cala, inveisco con frasi del tipo: ‘State rubando tempo alla mia famiglia’. Riconosco che avrei bisogno di essere più zen”. Nel libro l’altro concetto chiave è la libertà. “Tutti i capitoli iniziano con una citazione sulla libertà. Chiunque, un dittatore o un filosofo o anche persone comuni, ha la propria definiLUCA ARGENTERO La copertina del libro scritto da Argentero L'attore in una delle sue varie apparizioni in trasmissioni televisive

10 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE PROTAGONISTI zione di libertà. Essere libero per me significa avere la piena e totale disponibilità e gestione del tempo. Un giorno andrò in pensione e non avrò più bisogno di barattare il mio tempo per guadagnare. Mi piacerebbe avere un po’ di libertà quando ancora me la posso godere”. Un libro che nella sua versione originale nasce con uno stile molto più “scurrile e pornografico”, per sua stessa ammissione. “C’è stato un lavoro di editing, un passaggio necessario che da profano non conoscevo: di lettura in lettura è stato ripulito da alcuni eccessi, ma la prima versione eramolto più sporca. Quando mia madre lo ha letto è rimasta sconcertata”. Il protagonista, un tombeur de femmes scapolo, non ha nulla da spartire con l’attore che si è risposato nel 2021 con Cristina Marino, con la quale ha avuto Nina Speranza e poi Noè Roberto che ha pochi mesi. Argentero incarna l’immagine del bravo ragazzo, sebbene sveli aspetti poco noti di sé. “Quando studiavo Economia a Torino mi pagavo da solo le tasse lavorando in un bar discoteca e facendo le sei del mattino. Oggi che sono marito, padre e, credo, un uomo responsabile, sono convinto che tanti che arrivano a quarant’anni possano dirsi dei sopravvissuti. Tra amori facili, fumo e alcol, ci si sfascia quasi senza accorgersene”. Nel libro ha voluto avere la libertà di far dire e fare a Fabio nefandezze inaspettate. “Sono uscito di casa da moltissimo tempo e ho vissuto ogni età in modo intenso. La storia di Fabio è un compendio di queste esperienze che non ho fatto in prima persona ma che ho osservato negli anni. Non ero mai stato autore di una storia ma sempre il destinatario, questa volta mi sono preso la libertà di far fare al personaggio quello che volevo. Ho visto il mio lavoro dal punto di vista di chi crea i personaggi e mi sono divertito a disegnarne uno completamente diverso da me. Anche creare un turbamento nel pubblico è una forma di intrattenimento e volevo suscitare una reazione diversa dal sorriso”. Confessa di volersi scrollare di dosso l’immagine da bravo ragazzo che interpreta nel cinema e nella vita. “Nessuno si aspettava che io potessi scrivere certe cose. Faticavo a presentarmi all’interrogazione senza aver studiato e ancora faccio fatica a lasciare le cose incompiute, a non finire i compiti a casa”. Ecco l’idea del sequel. “Non mi dispiacerebbe farne una serie tv e magari firmarne la regia. Sono abituato a finire quello che inizio e la storia di Fabio non finisce qui”. Luca Argentero nel ruolo del dottor Fanti nella fiction TV di successo “Doc-Nelle tue mani” Credit photo Angelo Redaelli

EUROPA BENEFITS s.r.l. - Corso Monforte 7, 20122 Milano - T. +39 0276000949 info@europabenefits.it - www.europabenefits.it Europa Benefits, da 35 anni, si distingue nel mercato dei broker assicurativi realizzando e ottimizzando programmi aziendali su misura per la previdenza e l’assistenza di Dipendenti e Collaboratori di Financial Institutions, Aziende Commerciali e Industriali e Associazioni Professionali, intermediando circa € 180 milioni di premi. Ogni anno, centinaiadimigliaiadi persone contribuisconoaprogrammi di welfare complementare tramite fondi pensione e casse di assistenza sanitaria creati appositamente per loro da Europa Benefits; la Società ha infatti collaborato alla creazione di fondi pensione come Previbank, Fonchim, Previndai, Previambiente e, in ambito assistenziale, alla crescita di casse di assistenza quali Casdic e Previtalia. Dal 1988 ad oggi la Società ha dato tranquillità e protezione a milioni di lavoratori. i Clienti vengono fornite idee innovative per la progettazione ex novo e “chiavi inmano” di iniziative assistenziali e previdenziali, armonizzandole con quelle eventualmente già in essere nelle rispettive aziende, ottimizzandone le risorse ed allineandone tempestivamente la gestione ad ogni cambio di normativa. Le analisi e le proposte di Europa Benefits si traducono in sensibili risparmi, favorevoli rapporti costi-benefici emiglioramenti nell’applicazione di tutte le agevolazioni fiscali e contributive consentite, producendo un elevato grado di soddisfazione nelle relazioni con gli Enti aderenti contribuendo a un notevole benessere dei loro dipendenti e collaboratori. Nel 2018, agli Italy Protection Awards, si aggiudica per il quarto anno consecutivo il primo premio, distinguendosi come “Miglior Broker per la Sanità Integrativa”. In ambito previdenziale, dal 2015 è award winner nella categoria “Miglior Società di Consulenza e Intermediazione Assicurativa” al Pensioni &Welfare Awards Italia. Nel giugno 2016, Europa Benefits riceve inoltre il prestigioso premio Le Fonti e, nel 2018, lo stesso premio viene assegnato a Flavio Manuel Alazraki come CEO dell’anno nell’ambito del Welfare Aziendale.

12 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE TECNOFUTURO Torino è la sede della più importante azienda italiana dedicata alle missioni spaziali. Il settore Aerospaziale negli anni ha assunto un ruolo sempre più importante a livello planetario. Dopo la sfida tra superpotenze degli anni ‘50 e ‘60, da tempo Europa, India, Cina ed altri si sono aggiunti alla corsa verso le stelle. Più di quaranta satelliti, lander e rover sono stati inviati su Marte dall’inizio degli anni ‘60. Negli ultimi 25 anni si è inviato un nuovo veicolo spaziale ad ogni apertura della finestra di lancio per Marte, ogni 26 mesi. Grazie all’invio di robot ricchi di strumenti scientifici sempre più sofisticati, sono stati raccolti dati e fatte molte scoperte, in attesa che l’uomo metta piede sul pianeta. Abbiamo avuto l’opportunità di poter visitare l’avveniristica struttura alle porte di Torino e di intervistare l’Amministratore Delegato di Altec Space, Ing. Vincenzo Giorgio. SOGNANDO IL PIANETA ROSSO di Pietro Gentile Intervista a VINCENZO GIORGIO Amministratore Delegato di Altec Space Che ruolo ha Altec Space in relazione all’Agenzia Spaziale Italiana e all’ESA? Altec è una società controllata daThalesAlenia Space che è l’industria più importante in L'INTERVISTA

13 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 ISS è grande più di un campo di calcio, è in orbita a 400 km dalla terra, è perennemente abitata ed è, ad oggi, la più grande costruzione dell’umanità (e il più grande esempio di cooperazione internazionale) nello spazio. Altec cura la logistica di tutto il segmento europeo ed italiano: qui a Torino abbiamo tutti gli equipaggiamenti che nel tempo vengono inviati su ISS per manutenzione, rifornimento e consentire la vita ed il lavoro degli astronauti nello spazio. La seconda attività è quella di addestramento degli astronauti per le attività da compiere all’interno di ISS. Nel curarci degli astronauti gestiamo anche la vita di tutti i giorni, come ad esempio l’invio del cibo. L’acqua bevuta nella Stazione Spaziale proviene da SMAT, società di Torino. In terzo luogo, Altec agisce quale Centro di Controllo in supporto delle attività gestite dalla NASA a Houston. Oggi nella cosiddetta “orbita bassa”, quella su cui si trova ISS, sono sempre più presenti attività di tipo “commerciale” rispetto a quelle “istituzionali”. L’idea che ci sia una dismissione di ISS presumibilmente tra il 2030-32 fa pensare che in futuro vi saranno nuove stazioni spaziali costruite con fondi privati e con scopo commerciale. Italia nel settore delmanifatturiero spaziale e dall’Agenzia Spaziale Italiana. La Governance dell’azienda è costituita, quindi, su indicazione dell’azionista privato e dell’azionista pubblico. Entrambi gli azionisti sono anche nostri clienti nel senso che noi lavoriamo per loro su commesse specifiche. Altec fornisce quindi servizi per progetti ad ASI, all’Agenzia Spaziale Europea e alla NASA. Quali sono i servizi che fornite a supporto della Stazione Spaziale Internazionale? Altec nasce vent’anni fa con lo scopo di essere il centro di controllo di logistica e di addestramento per gli astronauti per tutte le attività che afferiscono alla Stazione Spaziale Internazionale. Il ruolo italiano nella Stazione Spaziale Internazionale è molto significativo se comparato con la dimensione economica del paese Italia in relazione agli altri stati partecipanti. L’Italia è la sesta potenza spaziale nel G20 ed il terzo contributore in Europa per le attività spaziali. Facendo riferimento al periodo 2020-2025 vi sarà un incremento degli investimenti nel settore spazio pari al 77%. Nello specifico ricordo che l’Italia ha costruito più del 50% del volume abitabile della Stazione Spaziale Internazionale. SOGNANDO IL PIANETA ROSSO La sala di controllo della missione ROCC (Rover Operations Control Center)

14 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE bienti, la logistica, il centro di controllo ed il training degli astronauti. Gateway servirà da avamposto per l’installazione sulla Luna di una base costruita da NASA ed ESA, dove l’Italia attraverso Thales Alenia Space ed Altec cureranno la costruzione e la gestione del modulo in cui gli astronauti potranno operare sulla superficie lunare. Un vero e proprio rifugio lunare che sarà controllato da Terra. Andando oltre la Luna il traguardo successivo sarà Marte. Parlando di Marte, qual è il vostro impegno per le future missioni verso il Pianeta Rosso, a che punto è la missione ExoMars sospesa a causa dei noti problemi geopolitici? Questo è il nostro motivo di orgoglio: qui a Torino abbiamo l’unico centro “marziano” europeo, nato dal progetto ExoMars. Abbiamo la capacità di simulare fisicamente le caratteristiche del terreno, della luce, della gravità su Marte ricostruendo quindi le condizioni in cui si troverà il primo rover marziano Europeo. La missione doveva partire nel settembre 2022 ma a causa del venir meno della collaborazione con la Russia per le note questioni geopolitiche è stata rinviata al 2028. Il Vettore doveva essere di origine russa ma verrà sostituito con un razzo Falcon Heavy della Società Space X. Il lancio avverrà dal Kennedy Space Center e non più dalla Russia. Il modulo di discesa sarà invece di origine e costruzione europea. Tra queste annovero quelle dedicate al Turismo Spaziale, attività forse più visibile, nella quale noi avremo un ruolo fondamentale: abbiamo già addestrato otto astronauti in questo ambito. Vi saranno anche stazioni private dedicate alla farmaceutica, alla sperimentazione di nuovi materiali. Quali sono le prossime missioni in cui Altec è interessata? Vorrei distinguere queste missioni in base all’orbita. Come detto, nella cosiddetta orbita bassa abbiamo ISS e avremo future stazioni spaziali commerciali. L’Europa sta sviluppando il primo veicolo spaziale riutilizzabile per le missioni ad orbita bassa, Space Rider, sulla scorta dell’esperienza dello Space Shuttle. Da questo punto di vista l’aspetto commerciale è addirittura prevalente. Al momento il primo volo previsto sarà “istituzionale” finanziato da ESA ed ASI, ma i successivi cinque voli saranno di tipo commerciale ed in questo caso saremo noi a cercare i “clienti” e a gestire le operazioni, i dati raccolti ecc… Un sistema che dovrà perlomeno conseguire l’autonomia finanziaria. Andando oltre l’orbita bassa il traguardo successivo è la Luna, parliamo del Progetto Artemis che prevede una piattaforma che orbiterà intorno alla Luna, chiamata Gateway. In questo ambito Altec e l’Italia hanno un ruolo fondamentale fornendo gli amTECNOFUTURO

15 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 Il sistema finanziario USA è già pronto per questo tipo di finanziamenti e progetti, l’Europa è ancora all’inizio di questa attività ma le aspettative sono molto interessanti. Nel mondo finanziario è necessario che si crei una cultura del ritorno degli investimenti a lungo e lunghissimo termine. Faccio un esempio pratico: ho parlato del fatto che qui da noi è presente un centro di simulazione marziano. Nulla per ora è stato realizzato per quanto riguarda la Luna per la quale sono invece previsti investimenti e missioni nel futuro. Questa attività è stata oggi prevista dall’ESA e ASI, ma poteva essere finanziata e realizzatamolto prima inmodo da anticipare questa esigenza che sarebbe sicuramente sorta. Altro esempio è quello del turismo spaziale, dove le previsioni economiche e di sviluppo sono estremamente interessanti e dove abbiamo già realizzato un Business Plan ed un modello molto concreto e credibile. Un bimbo/a che da grande volesse lavorare in questo settore quali caratteristiche deve avere e quali studi dovrà intraprendere? La più grande dote che deve avere un bambino o un ragazzo è la curiosità. Parlando di formazione anche in questo ambito stiamo osservando grandi cambiamenti. Dieci anni fa avrei risposto senza dubbio citando la figura di ingegnere, di fisico e matematico, oggi la situazione è cambiata. Le attività spaziali si stanno aprendo all’intero mondo produttivo, una delle nostre istruttrici degli astronauti è laureata in psicologia, ma penso anche ad un medico o addirittura un cuoco! Qualsiasi tipo di background culturale, unito alla curiosità e alla grande passione, potrebbe essere il mix perfetto per questa attività. Lavoro da 35 anni in questo campo e non ho mai perso la passione e la motivazione: questa è un’altra caratteristica che dovrebbe avere un giovane che volesse intraprendere la carriera spaziale. Tra le vostre attività vi sono anche la raccolta e l’analisi di un’enorme quantità di dati, quale ruolo ha l’Intelligenza Artificiale? Altec è diventato il centro dati scientifico delle missioni europee. Sono ormai cinque anni che noi gestiamo tutti i dati scientifici di GAIA, un satellite dedicato a ricostruire la mappa dell’Universo e destinato a misurare la posizione di più di un miliardo di stelle. Siamo di fronte ad una enorme quantità di dati ricevuti, processati ed immagazzinati, i cosiddetti Big Data, a cui potranno accedere gli scienziati di tutto il mondo. Accanto a GAIA gestiamo anche i dati di METIS un coronografo che ha il compito di studiare il comportamento del Sole in relazione all’emissione di flares solari in grado di danneggiare gli asset spaziali. L’obiettivo è monitorare e prevedere con algoritmi di Intelligenza Artificiale, l’emissione dei flussi elettromagnetici solari in modo da proteggere i satelliti in orbita da eventuali danneggiamenti. Stesso discorso vale per EUCLID il telescopio spaziale europeo dedicato allo studio della materia oscura, lanciato nel mese di giugno 2023. In questo caso non abbiamo creato una piattaforma di Intelligenza Artificiale generica, ma un sistema di machine learning nato dalla necessità di gestire questa mole enorme di dati. Gli scienziati valutano che i Big Data prodotti da EUCLID daranno lavoro per studi che potranno durare almeno vent’anni. Qual è il rapporto con il sistema finanziario italiano per il finanziamento delle missioni spaziali e il ruolo del mondo universitario? Come dicevo poco fa parlando dell’orbita bassa, in passato si lavorava con le istituzioni ed i fondi erano indicativamente pubblici. Oggi con l’avvento di stazioni spaziali private il sistema finanziario avrà un ruolo molto importante. Nel privato ovviamente è previsto un ritorno degli investimenti nel tempo. SOGNANDO IL PIANETA ROSSO

16 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE B A R B A R A O D E T T O A colazione con occola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me. Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Remo Bassetti. C Nato a Napoli, vive a Torino da 31 anni ed è un notaio sui generis che oltre alla professione – è specializzato, tra le altre, in protezione del patrimonio e successioni internazionali – coltiva una grande passione: la scrittura. Come autore ha pubblicato libri con diversi editori, tra i quali Bollati Boringhieri e Marsilio: dai saggi di scienze sociali, diritto e marketing ai romanzi sino alle poesie. Oltre che giornalista è anche stato l’editore della rivista “Giudizio Universale” che agli inizi del 2000 ebbe una certa risonanza. La sua ultima fatica letteraria è “Il grande libro per comprare casa”, edito da Anima in Corporation, che si distingue per essere il primo sul tema redatto da un notaio… scrittore. Il volume, che esce successivamente a “Il grande libro per gli agenti immobiliari”, è una sorta di guida per districarsi nel complesso mondo immobiliare e per meglio capire i ruoli e le interazioni del venditore, dell’agente, della banca e naturalmente del notaio. Ne “Il grande libro per comprare casa” offre importanti consigli ai futuri acquirenti. Ce ne elenca qualcuno? Intanto, non firmare proposte con leggerezza, ignorando tutto dell’immobile e pensando, erroneamente, che nel peggiore dei casi ci si rimetta solo la piccola caparra iniziale. Ci sono consigli riguardanti il contenuto del contratto preliminare o le strade per risparmiare imposte, o anche su come proteggere il patrimonio, regolarsi per l’intestazione. Attingendo ai miei studi di scienze sociali, persino su come negoziare il prezzo o non farsi fregare dalla pigrizia del proprio cervello. Ma soprattutto cosa davvero aspettarsi dall’agenzia, dal notaio e così via. Il tone of voice di questa guida pratica è quello di Remo Bassetti notaio o dello scrittore? In verità, nel mio lavoro ho da sempre cercato di non assumere un tono notarile, nel senso di solito greve che anche, in forza di stereotipi, le persone immaginano di trovare in questo tipo di professionista. Certo, l’esperienza di scrittore mi ha imposto lo sforzo di farne una lettura piacevole. Non si devono mica scrivere “mattoni” solo perché l’argomento è il mattone. Un capitolo si intitola: “Come capire che tipi di acquirente di casa siete (e non rimanerne schiavi)”. Esistono quindi diverse tipologie? Li ho divisi in quattro categorie, a seconda che la loro scelta sia guidata dallo status, dalla sicurezza, dal comfort o dall’emozione. A ogni tipologia corrispondono certe inclinazioni, priorità, debolezze. La colazione per lei è…? Nei giorni senza lavoro: un rito familiare consumato battendo il record delle marmellate in tavola o un vizio pieno di crema pasticciera. OSPITI

18 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE di Barbara Odetto Classe 1990, cresciuto a due passi da Bergamo, Mirko Ronzoni è un cittadino del mondo. Comunicativo, istrionico e socievole, non passa inosservato grazie ad una spiccata personalità che ha messo in evidenza sia nei programmi televisivi sia ad eventi quali Gourmarte a Bergamo, Salone del mobile a Milano, Salone del Gusto e Eataly a Torino. Tradizione, tecnica, ricerca delle materie prime caratterizzano la sua cucina. Ha vissuto e visitato diverse città del mondo dove ha incontrato anche colleghi rinomati che hanno accresciuto le sue qualità professionali. Vincitore nel 2015 di “Hell’s Kitchen Italia”, il talent show culinario più famoso al mondo condotto dallo Chef Carlo Cracco e in onda su Sky Uno, PROTAGONISTI dopo la vittoria è diventato Executive chef al ristorante di Hell’s Kitchen al Forte Village Resort in Sardegna e Sous Chef nelle edizioni successive del format televisivo. Tra le sue attività c’è anche il progetto di catering consulenziale Aesthetic Kitchen: un catering gourmet che punta sulla creatività e sull’estetica. Competente e con una visione manageriale del mondo del food, Mirko è uno chef anticonvenzionale e innovativo che sa coniugare armonia, tecnica, passione e divertimento “surfando” dalla consulenza ai social, dai catering agli eventi, dalla ristorazione pura ai nuovi progetti. Perché per lui il lavoro è anche questo: ricercare nuove sfide che lo sorprendano e lo divertano.

19 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 Parliamo di Mirko Ronzoni prima di “Hell’s Kitchen Italia”. Ho avuto una vita simile a tanti colleghi: ho frequentato l’istituto alberghiero perché alle elementari ho seguito un corso di cucina e ho scoperto questa mia grande passione. Poi sono arrivati i primi lavori e con loro il piacere di faticare, poi il diploma. Ho collaborato con vari ristoranti di livello medio-alto a Bucarest, Londra e New York, ma anche in realtà stellate italiane. Non ho mai avuto un solo maestro, ma ho appreso stili e metodi dai diversi colleghi. A New York ho avuto l’opportunità di partecipare a “Hell’s Kitchen” e il resto è noto. Com’è cambiata la tua vita professionale dopo la vittoria del 2015? Anche prima, proprio come adesso, ero una persona attiva e workaholic. Lavoro molto, cerco nuovi progetti e mi divido anche tra l’attività di catering e il contatto con il pubblico. Vincere “Hell’s Kitchen” mi ha dato la forza di capire che non volevo limitarmi all’attività di ristoratore, ma che desideravo diventare un freelance e creare sempre più connessioni collaborando con aziende e brand, facendo show cooking in Italia e all’estero, ma anche video e produzione di contenuti per i social oltre che instaurare collaborazioni con i colleghi. È una vita frenetica, me ne rendo conto, ma mi piace essere multitasking e questa energia mi rende vivo e aumenta la mia creatività. Che cos’è, per te, la ristorazione? Un bel periodo della mia vita, che continua ad esserci anche se in maniera meno canonica. È legata alla parte di eventi, catering e consulenza. Mi occupo di recruitment, ad esempio, per una nuova apertura o per l’inserimento nell’ambito dell’hôtellerie. A volte mi manca l’adrenalina del servizio canonico, ma dai miei eventi traggo davvero molta energia. Tra i tuoi progetti c’è Aesthetic Kitchen: di cosa si tratta? Nasce dall’evoluzione di un termine che dissi a “Hell’s Kitchen”, anche se oggi mi sento più uno chef prêt-à-porter. Sono un amante della bellezza in tutte le sue forme e strizzo l’occhio all’estetica del piatto, ai colori della materia prima che seleziono e a come servire al meglio una portata. Visto che riesco a rendere estetici ed esclusivi i catering di piccole dimensioni, ho pensato di creare un brand relativo agli eventi che includesse anche catering aziendali e cene private realizzate sempre con gusto e attenzione. Cosa significa fare consulenza ristorativa? Ho iniziato intorno al 2017 e la difficoltà, allora, era spiegare di cosa si trattasse perché i ristoratori non capivano a cosa servisse un consulente. All’estero questa figura professionale era già presente e adesso c’è anche in Italia, dove ormai il mercato è competitivo e saturo e i margini si sono assottigliati rispetto a un tempo. Oggi non basta più saper cucinare, bisogna fare la differenza. La mia figura si interpone tra l’imprenditore e i dipendenti. Faccio un lavoro di ricerca inziale che include la progettazione, lo studio del business plan, le fasi di preapertura con la conseguente ricerca del personale e la formazione, la definizione del menù, la selezione dei fornitori, ecc., per poi sfociare nell’analisi dei costi, nella gestione del magazzino fino all’apertura e all’inaugurazione. Il tutto offrendo un costante supporto per le varie problematiche: dal sostituire un componente della brigata alla ricerca di utensili specifici per la cucina e la sala. Infine, aiuto albergatori e ristoratori a lanciare o a rilanciare un locale. Sei anche un formatore: oltre all’arte culinaria, cosa insegni a chi segue i tuoi corsi? Ci sono diverse tipologie di corso. Quello per gli amatori, dove si impara a cucinare o a fare i primi piatti e l’elemento principale è passare una bella serata di condivisione e divertimento, seppur imparando. Poi ci sono i corsi per professionisti che ovviamente sono più tecnici e settoriali: si parla di cucina molecolare, tradizionale, classica per gli stranieri, di cucina creativa e dell’arte dell’impiattamento. Qual è l’ingrediente per essere uno chef di alto livello? Ho sempre apprezzato il fattore umano che si basa sulle relazioni con le altre persone. Preferisco lavorare con un cuoco meno braMIRKO RONZONI

20 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE vo, ma dall’ottimo carattere e che sa creare la brigata. Questo perché si passano parecchie ore insieme e vivere in armonia è fondamentale. A cucinare si impara con libri e con le attrezzature tecnologiche, ad essere leader no. Food e social network: un’accoppiata vincente? Non posso che dire di sì perché è quello che in questi anni mi ha fatto crescere. È sicuramente una combo che va tantissimo in Italia e nel mondo, ma è un mercato saturo. Il pro è che diamo una vetrina a chiunque, ma questo è anche un contro. È la fan base quella che ci dà il voto. Ognuno deve crearsi il suo spazio. Io cerco di mantenere la mia professionalità più seria con i ristoratori e gli albergatori ed uso i social per divertirmi. Ci regali una ricetta? La cheesecake squacquerone, funghi e castagne che ho presentato a “Cotto e Mangiato”. Per la crema servono: 280 gr di squacquerone di Romagna DOP, 250 gr ricotta vaccina, 200 gr formaggio fresco, 1 uovo, 200 gr di funghi, 100 gr di castagne precotte, 1 spicchio d’ aglio, 50gr di burro, 200 gr di taralli o cracker, quanto basta di sale, pepe e maggiorana. Prima di tutto fate sciogliere il burro in un pentolino e fatelo intiepidire. Intanto tritate i taralli, potete usare il mixer oppure inseriteli in un sacchetto e passate sopra un pestello o un matterello fino a ridurli in polvere. Unite il burro fuso ai taralli e mescolate ottenendo un composto omogeneo, versatelo nello stampo da 18 cm e pressate la base, alzate i bordi di circa 3 cm e compattate. Mettete in frigo mentre preparate la crema. In una ciotola, mettete lo squacquerone di Romagna DOP con la ricotta sgocciolata, il formaggio spalmabile, l’uovo, sale e pepe e frullate con le fruste elettriche fino a ottenere una crema omogenea. Versate la crema nello stampo, livellate e infornate a forno ventilato preriscaldato a 180° per circa 45 minuti. Verificate con lo stecchino che la cheesecake sia cotta al centro, quindi sfornate e lasciate raffreddare. Spadellate in olio evo con uno spicchio d’aglio i funghi e le castagne, dopo circa 10 minuti saranno pronti come contorno della cheesecake salata. PROTAGONISTI

22 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE Venezia è una città da assaporare nella sua atmosfera magica, con le sue strade che si chiamano Calli, i quartieri denominati Sestieri e Piazza San Marco luogo iconico famoso in tutto il mondo. Nelle sue acque incontriamo, ogni giorno, una moltitudine di imbarcazioni, battelli, motoscafi, taxi, Gondole, etc. In questo quadro d’insieme sono operative “Le Gazzelle della Laguna” del Nucleo Natanti della “Benemerita” che si distinguono dalle altre realtà con la loro livrea bianca e blu. Un Reparto pronto ad entrare in azione in ogni momento, con motovedette di ultima generazione, in un contesto particolare come quello della Laguna di Venezia. Abbiamo il piacere di intervistare il Comandante del Reparto, Capitano Valter Francesco Crugliano, classe 1981, con esperienze significative e di rilievo nell’Arma, inoltre, nel suo curriculum, una specializzazione con competenze in campo navale. di Vincenzo Scaringella PROTAGONISTI REPARTO OPERATIVO NUCLEO NATANTI ARMA DEI CARABINIERI LAGUNA DI VENEZIA Photo Archivio Arma dei Carabinieri

23 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 Comandante, il primo obiettivo istituzionale dell’Arma è il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Nel contesto lagunare come vengono espletate le quotidianità operative in relazione anche ai mezzi in dotazione? Il Nucleo Natanti, che nella sua configurazione attuale nasce negli anni ‘90, è un Reparto creato per l’assolvimento dei compiti istituzionali in un contesto particolare come quello lagunare. Allo stato attuale il Reparto si compone di unità navali di varia tipologia e impiego. Per le sue caratteristiche operative ed organizzative e per il naviglio che lo compone, può essere considerata l’unica Stazione Navale dell’Arma dei Carabinieri: è il Comando depositario delle tradizioni marinaresche della “Benemerita”. Il Reparto è articolato su due Sezioni ed una Squadra Comando. La Sezione Operativa e Radiomobile espleta l’attività di vigilanza e “Pronto Intervento” nel centro storico di Venezia, nelle isole della Laguna Veneta (es. Murano, Burano, Isola del Lido, Giudecca etc.) fino ad arrivare nei canali più piccoli e meno trafficati della Laguna estrema. La Sezione Servizi Generali, invece, si occupa di garantire la mobilità e il supporto logistico a tutte le componenti dell’Arma che operano in Laguna, fornendo al contempo assistenza istituzionale ad altri enti esterni. La stessa Sezione, inoltre, effettua anche servizi di scorta a personalità in transito nel Capoluogo Marciano. Infine, la Squadra Comando è deputata alla gestione amministrativa del Nucleo Natanti e dalla stessa dipende il Posto Manutenzione dei mezzi nautici, indispensabile per garantire la continuità del servizio istituzionale e composto da militari specializzati in campo meccanico-navale. Può descriverci le unità navali che compongono il Nucleo, in riferimento alle loro caratteristiche d’impiego operativo? In seno al Nucleo Natanti sono in linea operativa tutte le classi di motovedette di cui l’Arma dei Carabinieri è dotata, dalla piccolissima ed agile “Classe 100” (motovedetta lagunare in uso esclusivo a Venezia) che è considerata la vera “gazzella la- gunare”, in quanto espleta servizio di Radiomobile, alla più grande “Classe 800” che è un pattugliatore costiero, utile nelle attività di vigilanza in mare e, all’occorrenza, utilizzata come piattaforma logistica per i Nuclei Subacquei, per le attività di Reparti che si occupano della tutela ambientale, della salute e dei beni culturali come: N.O.E., N.A.S.,T.P.C., etc. Inoltre, il Reparto, oltre ad essere dotato di piccole unità lagunari, in grado di navigare sui bassi fondali ed in condizioni di marea estrema (alta o bassa) all’interno e fuori dai centri abitati, è dotato di unità civetta, utili per i servizi di pesca abusiva ed antidroga, oltre che nella preVENEZIA - NUCLEO NATANTI ARMA DEI CARABINIERI Capitano Valter Francesco Crugliano

24 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE venzione dei reati contro il patrimonio in tutta la Laguna. Ogni unità ha il suo equipaggio fisso, specializzato nelle varie attività che il Nucleo Natanti quotidianamente svolge (es. vigilanza radiomobile e lagunare, controllo pesca, pattugliamento costiero, trasporto militari etc.); all’occorrenza, però, ogni carabiniere è in grado di condurre qualsiasi unità navale in base alle proprie abilitazioni ed ha le capacità per portare a termine qualsiasi missione operativa. Per la molteplicità degli scenari in cui i militari si trovano ad operare, per la vasta gamma di unità navali in uso al Nucleo e per le difficoltà che la navigazione lagunare presenta, anche in rapporto all’ingente traffico acqueo, tutti i componenti del Nucleo affinano delle capacità tecnico-marinaresche di alto profilo. Altro primato da non trascurare è il fatto che il Reparto è dotato di ben tre motovedette ibride (diesel-elettrico) e di altre sette motovedette già predisposte per tale tipo di propulsione. Dalla chiamata di pronto intervento quali sono i tempi di prontezza operativa? L’attività del Reparto è strettamente connessa al servizio di “Pronto Intervento” nella Laguna Veneta. Per tale motivo, nell’arco delle 24 ore sono sempre operative delle PROTAGONISTI motovedette dell’Arma che svolgono servizio di pattugliamento, sulla base di un piano coordinato di controllo del territorio, elaborato con le altre forze di polizia e sotto la supervisione della Prefettura. In tale contesto, il cittadino che richiede l’intervento dei Carabinieri, telefonando al 112 N.U.E., si vedrà arrivare una motovedetta dei Carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia che, con ogni condizione meteo-marina ed anche nei casi di marea sfavorevole, in pochi minuti è in grado di giungere nei vari rii e canali del centro storico cittadino e, nel più tempo stretto possibile (un’ora e mezza circa), riesce a raggiungere i lembi più estremi e meno battuti dei versanti nord e sud dell’intera Laguna. Inoltre, in base alle specifiche missioni operative, che ogni giorno vengono svolte, di volta in volta si approntano unità navali equipaggiate anche per attività non solo in Laguna ma anche lungo la costa e in casi particolari anche in alto mare. Quali criteri selettivi vengono usati per scegliere il personale che compone il Nucleo Natanti? Ci sono corsi specifici? Il personale del Nucleo Natanti, e in generale i militari dell’Arma che compongono il Servizio Navale, è formato da specialisti che, dopo aver svolto un periodo di servizio nelle varie articolazioni dell’Arma (come

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