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30 EVENTI Chi ci è stato, chi deve ancora andarci. Tuttavia, l’Expo è stato ed è una sfida complessa. Sfida alla quale le donne del mondo non hanno potuto sottrar- si. Per chi di voi ancora non lo sapesse, uno dei progetti traino di questa edizione fantasmagorica (per quan- to criticata) dell’Esposizio- ne Universale 2015 è pro- prio We Women for Expo . Un progetto internaziona- le al quale hanno parteci- pato moltissime donne da tutto il mondo per testimoniare e tradurre in azione, la ricerca di ricette “sostenibili” per il nutrimento del nostro Pia- neta, e quindi di noi stessi e delle nostre famiglie. Il diritto al nutrimento e al cibo è un diritto universalmente riconosciuto, ma non diffuso come dovrebbe, purtroppo. E questo le donne lo sanno. E non solo quando sono madri, ma anche perché il nutrimento nell’accezione più profonda è un gene comune a ogni donna. L’Esposizione Universale 2015, grazie alla collaborazione di moltissimi partner e del Ministero degli Affari Esteri e della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, ha quindi voluto mettere al centro la Donna perché ancora oggi sono le donne a lavorare la terra nei Paesi in via di Sviluppo e sono sempre loro, che nei Paesi cosiddetti sviluppati, hanno una percentuale più alta di partecipazione in ruoli di responsabilità nei settori della salute e dell’educazione alimentare. I nostri Paesi, anche i più sviluppati, hanno sete di trovare un equilibrio maggiore nel rapporto fra cibo e cultura. Le donne che si sono fatte ambasciatrici di questo progetto, non solo hanno l’obiettivo di trasmettere un’educazione corretta all’alimen- tazione, ma anche di trasmettere il concetto che la sostenibilità del Pianeta passa doverosamente attraverso un rapporto nuovo fra cibo e cultura sociale. Un rapporto “educato” fra noi e il cibo, corrisponde ad una relazione sana con il corpo e con la nostra identità e quindi nei rapporti so- ciali ed ambientali. Non dimentichiamoci che, diversamente da com’era qualche anno fa, oggi la condizione di obesità riguarda ormai anche i Paesi emergenti. Secondo uno studio recente- mente pubblicato sulla rivista medica britanni- ca The Lancet, l’obesità tocca ben 2,1 miliardi di persone, e cioè il 30% della popolazione mon- diale, di cui il 62% nei Paesi in via di sviluppo. Una malattia, quella dell’obesità, che produce molto più facilmente diabete e tumori al pan- creas. Le donne che oggi partecipano attivamen- te a questo progetto con pubblicazioni, forum, dibattiti e con una solida presenza al Padiglione Italia in Expo 2015, sono coscienti di quanto la cultura dell’alimentazione incida ed influisca sulla nostra salute individuale e sull’ambiente, e per questo sono chiamate ad unirsi fra loro e a trascinare altre donne, madri, giovani, uomini, bambini ed anziani in questo percorso: We In- ternational, in seno a We Women for Expo, si oc- cupa proprio di questo, della definizione di nuo- vi standard di sostenibilità ambientale e dunque del nostro stile di vita, e della lotta allo spreco. Molti Paesi si sono già resi partecipi di questa iniziativa – Iran, Gran Bretagna, Birmania, Ma- rocco, Usa – tutti con lo scopo di trovare solu- zioni che definiscano le azioni da diffondere per una riduzione massiccia dello spreco di cibo e WE WOMEN FOR EXPO LE DONNE E ILNUTRIMENTO DEL PIANETA EXPO 2015 È ORAMAI SULLA BOCCA DI TUTTI. d i B E N E D E T T A B R E V E G L I E R I

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