Plus Magazine 43

62 DICEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE di Barbara Oggero MAPPAMONDO Rapa Nui è una delle mete più ambite e affascinanti al mondo. Tra le terre abitate è la più isolata, a metà strada tra la Polinesia Francese e la costa cilena, a cui appartiene dal 1888, sebbene si trovi a quasi 4000 chilometri e cinque ore di volo aereo dallo stato sudamericano. Nata come formazione vulcanica, ha una forma triangolare e un’estensione limitata: la lunghezza raggiunge i 24 chilometri e la larghezza arriva a un massimo di 13. Il territorio è collinoso: il picco più alto raggiunge appena i 511 metri ed è uno dei tre vulcani estinti presenti sull’isola rocciosa. La posizione geografica le ha regalato un clima subtropicale privo di sbalzi stagionali e le temperature mantengono medie attorno ai 21 gradi. Inoltre, è esposta per gran parte dell’anno agli alisei, i venti provenienti da nord-est. Dai più è conosciuta come Isola di Pasqua, così battezzata dal navigatore olandese Jakob Roggeveen che vi arrivò proprio nel giorno di Pasqua del 1722. Molti l’hanno vista grazie al film di Kevin Reynolds del 1994, ambientato in epoca pre-colonica. E come ci ricorda il film, l’isola è praticamente priva di flora a causa della cattiva gestione umana, oltre che da un insieme di fattori ambientali. La sua lontananza ha reso sporadici i collegamenti con la terraferma; le correnti oceaniche provenienti da occidente non hanno portato semi, così come gli uccelli migratori hanno inciso poco sulla ricchezza di specie vegetali endemiche. Si ritiene infatti che i 48 tipi di piante attualmente presenti sull’isola siano stati importati di recente dall’uomo, a supplire la massiva deforestazione. Le ricerche dei botanici hanno infatti rilevato che la vegetazione antica era composta da piante ad alto fusto tra cui una palma gigante, il cui diametro del tronco raggiungeva i due metri. Però la deforestazione portò all’abbattimento di decine di migliaia di alberi, determinando l’erosione dello strato fertile del terreno e, di conseguenza, una riduzione drastica della popolazione. Inoltre, il costante vento che batte l’isola per gran parte dell’anno rende impossibile la coltivazione di piante sensibili.

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