Plus Magazine 43

65 PLUS MAGAZINE | DICEMBRE 2023 Che il pukao (come è stato chiamato questo accessorio) sia un cappello o una coda alta di capelli è tutt’ora oggetto di discussione, ma altri esemplari si trovano in cima alle statue di Ahu Nau Nau (sulla spiaggia di Anakena) e su uno dei Moai di Ahu Tongariki. Ad Ahu Tongariki è inoltre possibile ammirare anche il Moai con gli occhi: ovvero del corallo bianco nella sclera oculare, attorno alle pupille nere. Per questo suo tratto caratteristico si credeva che la statua potesse animarsi, proteggendo la popolazione grazie a un forte potere spirituale. Lo si riteneva un tratto caratteristico unico fino al 1978 quando negli scavi di Ahu Nau Nau si dimostrò che era piuttosto comune. AHU AKIVI Questo sito archeologico ha caratteristiche particolari: è sul punto più alto dell’isola, abbarbicato su un lato del vulcano Maunga Terevaka. Gli studi datano la sua costruzione verso la fine del XV secolo, con una piattaforma rettangolare molto elaborata sul cui retro era posizionato un forno crematorio; in un secondo momento, la struttura fu dotata di un ulteriore forno crematorio e sulla piattaforma vennero posizionati sette Moai. Le statue furono trasportate dalla cava del vulcano Ranu Raraku, distante 15 chilometri, e sono le uniche a guardare verso il mare. In realtà, in passato, volgevano lo sguardo verso un’area dove sorgeva un villaggio della tribù Miru, che - si ritiene - abitassero il luogo ben 150 anni prima dell’arrivo degli europei. La sua costruzione segue, come per le altre piattaforme di statue, un orientamento astronomico col compito di monitorare i cambi di stagione e stabilire i momenti più adatti alle attività agricole. AdAhuAkivi le statue guardano verso il punto in cui il sole tramonta il 21 settembre, per l’equinozio della primavera australe, e volgono la schiena all’alba dell’equinozio d’autunno il 21 marzo. RANO RARAKU Conosciuto come Maunga Eo, “la collina profumata”, sulle pendici di questo vulcano un tempo cresceva una pianta aromatica il cui profumo si spandeva nell’aria. Il nome attuale Rano Raraku si riferisce a quei vulRAPA NUI

RkJQdWJsaXNoZXIy MjEzMjU0