Plus Magazine 43

7 PLUS MAGAZINE | DICEMBRE 2023 All’anagrafe Eugenio Ghiozzi, Gene Gnocchi incontra il successo televisivo, come molti altri suoi colleghi, dopo alcune apparizioni al “Maurizio Costanzo Show”. Vecchio compagno di burle di Teo Teocoli ai tempi di “Scherzi a Parte” e in passato ospite fisso di “Quelli che il Calcio”, il comico, cabarettista e scrittore, fa ridere gli italiani da oltre quarant’anni. Due mogli e cinque figli, nel febbraio di quest’anno è diventato nonno per la prima volta del piccolo Eugenio, che ha preso il suo nome. Ospite fisso in tv, torna in teatro con “Se non ci pensa Dio, ci penso io”, uno spettacolo in cui la stralunata comicità che lo caratterizza da sempre si mescola con riflessioni a volte sarcastiche, a volte amare. Dopo aver saputo che Dio è una frequenza quantistica, Gene ingaggia un tecnico, pensando sia esperto inmateria di quanti, per par lare con l’Assoluto attraverso una vecchia radio e farsi spiegare da Lui il perché di tante cose che succedono sulla terra e che non lo convincono. Lo attende una tournée teatrale conmolte date anche per portare in scena l’altro suo spettacolo “Il movimento del nulla”, dove prende in giro le promesse mai mantenute dai politici. Lo incontriamo di buon mattino in una giornata uggiosa di pioggia autunnale che culminerà con una sua performance al Teatro Concordia di Venaria, a pochi passi da Torino. Carinamente, si presenta nonostante le serate dopo il teatro, notoriamente, non finiscano mai esattamente così presto. La ringrazio per questo. Mi sveglio presto, ho due bambine piccole e mi sono abituato. Cosa le piace di più del suo mestiere di comico? Beh, la cosa più interessante è andare davanti a una platea diversa e vedere come reagisce alle cose che scrivi, perché è sempre emozionante vedere se il pubblico apprezza o meno. È questo che ci fa fare questo lavoro. E poi questo mestiere ci permette di dire quello che vorremmo sentire quando scriviamo e quello che vorremmo leggere quando compriamo un libro. Come si rivolge a Dio in questo spettacolo e che cosa gli chiede? Lo spettacolo non chiarisce cosa farà Dio ed è proprio questo il motivo per cui va visto fino in fondo. Il protagonista interpella un elettricista perché avrebbe sentito dire che Dio sarebbe sintonizzato su una frequenza quantistica e quindi vuole delle risposte da lui, ma non si sa se Dio risponderà e, se sì, in che modo. Non mi faccia spoilerare di più (ride, ndr). Va bena ma ci dica almeno quali sono queste domande? Sono molteplici: dal perché dei monopattini al perché dei tanti programmi di cucina, al perché dei voli lowcost e della sovrappopolazione in certi contesti e non in altri. Il motivo fondante dello spettacolo è chiedersi il perché di certe cose. Fa più ridere o più riflettere? Spero più ridere. Cerchiamo di riportare la gente a teatro con un sorriso che stempera le brutture in cui viviamo. Per questo ho partorito questo spettacolo, scritto a più mani mentre eravamo chiusi in casa. E nella vita che cosa la fa davvero ridere? Tante cose. In questo momento le mie figlie piccole mi fanno morir dal ridere perché mi prendono in giro in un modo fantastico. La più piccola mi chiede di fare dei selfie perché mi dice: “Babbo, tu sei famoso!”. Vengono a vedere i miei spettacoli e ridono anche quando non devono, sono meraGENE GNOCCHI

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