Plus Magazine 42

25 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2023 i Comandi di Stazione Carabinieri sparsi lungo tutta la Penisola) ed aver acquisito le competenze tipiche di un Carabiniere, partecipano alle interpellanze interne di specializzazione nel Servizio Navale. I corsi di specializzazione sono due: il Corso di abilitazione al Comando di Unità Navali d’Altura (riservato agli Ispettori) e il Corso di abilitazione al Comando di Unità Navali Costiere (riservato ai sovrintendenti, agli Appuntati e ai Carabinieri). I militari interessati, dopo aver superato la fase selettiva, vengono formati dalla Marina Militare che, presso la Scuola Sottufficiali M.M. dell’Isola della Maddalena, tiene i due corsi sopra descritti, della durata di sei mesi ciascuno. Al termine della formazione (che alterna teoria e pratica in mare) e dopo aver superato gli esami di abilitazione, i militari vengono destinati a bordo delle varie motovedette della “Benemerita” dislocate lungo tutta la Penisola, nelle Isole Maggiori e Minori, sui Laghi e nella Laguna Veneta. Presso i Reparti di destinazione sarà poi completata la fase formativa, la quale si attaglierà alle esigenze operative della Componente Navale d’assegnazione e alle caratteristiche della motovedetta in uso. Ogni intervento è un episodio con la sua storia e le sue sensazioni: ne ricorda uno in particolare? Uno degli interventi più significativi dell’ultimo periodo, per il quale i militari sono rimasti emotivamente coinvolti, è stato quello relativo al salvataggio di un ragazzo da un tentativo di suicidio nella zona di Rialto. Nella circostanza, in una tipica serata veneziana, un uomo, poco più che trentenne, il quale da poco aveva aperto un’attività commerciale con grandi sacrifici, a causa della crisi economica scoppiata all’indomani degli eventi connessi con la pandemia da COVID-19, ha pensato di farla finita, in maniera plateale, lanciandosi da un ponte in Canal Grande, senza saper nuotare e con dei pesi addosso. L’intervento di una nostra motovedetta, in navigazione a poca distanza ed attirata dalle urla dei passeggeri di un vaporetto, ha evitato il peggio, grazie a due Carabinieri che non hanno esitato a tuffarsi in acqua per recuperare il ragazzo, con non poche difficoltà. In quell’occasione, per i militari, è stato di enorme aiuto e conforto il sostegno dei cittadini presenti, che oltre ad incitarli, hanno lanciato dai vaporetti e dalle rive, diversi salvagenti, chiudendo con applauso corale a salvataggio compiuto, ovviamente tra decine di telefonini che riprendevano e flash. L’equipaggio, formato da militari coetanei del ragazzo salvato, anche nei giorni successivi, libero dal servizio, ha voluto assistere il giovane in ospedale. Questo, credo, sia uno degli interventi da raccontare a testimonianza del fatto che i Carabinieri, ogni giorno ed anche nei posti più sperduti del nostro Paese, sono tra la gente e per la gente. Comandante ci può descrivere le sue sensazioni nel momento del suo inserimento al “timone” del Nucleo Natanti? Avendo operato prevalentemente in terraferma, non nascondo che, all’inizio, le perplessità e le incognite sugli interventi erano tante. Col tempo, lavorando al fianco dei miei collaboratori che, in maniera equilibrata, uniscono nel loro bagaglio professionale l’essere un operatore di polizia giudiziaria con l’essere un provetto marinaio, ho acquisito quelle conoscenze ed abilità necessarie per operare in un contesto unico e particolare come quello lagunare. Posso quindi affermare, con certezza, di avere la fortuna di essere al comando di un Reparto unico nel suo genere e composto da professionisti qualificati ed appassionati. Bene Comandante, grazie di essere stato con noi. Un augurio di buon vento e di una buona navigazione a lei e a tutti i componenti del Nucleo. VENEZIA - NUCLEO NATANTI ARMA DEI CARABINIERI

RkJQdWJsaXNoZXIy MjEzMjU0