Plus Magazine 42

6 SETTEMBRE 2023 | PLUS MAGAZINE nei week end non si lavora, mentre in America le persone sono operative 7 giorni su 7, sempre. Mi ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine mi sono abituato al modo di pensare e di fare italiano. Cosa rende unico il tuo atelier di Lucca? Il locale è gluten free e tanti dolci sono senza lattosio. Da noi trovi prodotti stagionali e sempre diversi perché cambio proposte ogni 2 o 3 settimane. Mi diverte usare la fantasia e lo staff la pensa come me. Inoltre tutto viene preparato sul momento per cui è freschissimo. Ci sono le vetrine espositive, ma il laboratorio è a vista e i pasticceri creano in tempo reale il dolce per il committente. Freschezza, artigianalità, eleganza e gusto sono le parole chiave che contraddistinguono ogni nostra proposta. Come nasce un dessert firmato Damiano Carrara? Mi faccio ispirare dalla natura e se c’è un prodotto della stagione lo scrivo, lo disegno, faccio diverse prove fino a raggiungere il risultato che voglio, ma soprattutto cerco di non creare mai qualcosa di banale. Ad esempio il mio Hamburger dolce è accompagnato da patatine che in realtà sono churros e da un ketchup che è salsa al lampone. Mi diverte immaginare, creare e stupirmi, prima ancora di stupire. Punto molto sull’idea di realizzare dolci sartoriali e mi faccio guidare, oltre che dalla natura e dalle stagioni, dai piatti semplici cucinati in casa… o dal nulla. Ci sono periodi in cui sono molto creativo e mi vengono in mente anche 10 proposte diverse ed altri in cui ho meno fantasia, ma la creatività è così: arriva quando meno te lo aspetti. Talvolta anche mentre guidi. Quale ingrediente non manca mai nella tua cucina? Naturalmente lo zucchero, ma anche la bacca di vaniglia che è un must per la mia crema pasticcera. Professionalmente, il tuo autunno 2023 come sarà? Sarà molto intenso e ricco di nuovi progetti televisivi ed editoriali. Purtroppo, non posso anticiparti nulla, ma sono davvero molto soddisfatto di quello che succederà. pre si cerca di selezionare un gruppo di persone brave che crescano all’interno del programma. Per me questo non è solo entertainment, ma è anche un format lavorativo perché nei tre mesi di conduzione chi partecipa come concorrente impara, viene formato e cresce. L’evoluzione professionale di ognuno di loro è evidente puntata dopo puntata. Qual è il tema di fondo di questa nuova edizione? È stato scelto il sogno perché i 16 aspiranti pasticceri hanno la possibilità di trasformare il loro sogno in realtà proprio prendendo parte a “Bake off”. In un percorso lungo 15 puntate, ognuna caratterizzata dalle tre classiche sfide che sono la prova creativa, la prova tecnica e la prova a sorpresa, ciascuno di loro ha la possibilità di dimostrare le proprie capacità e le proprie conoscenze sulla pasticceria classica e moderna. Mi piace questo tema perché anche la mia vita professionale in qualche modo è un sogno e perché i miei desideri si sono trasformati in realtà per cui sono molto vicino a tutti loro. Ci regali un aneddoto legato ad uno dei programmi TV che ti hanno visto protagonista? Grazie a “Cake Star” ho girato tutta l’Italia e con Katia Follesa ci siamo davvero divertiti, ma anche sul set di “Bake off” c’è un legame molto stretto tra noi giudici. Per me il lato umano è davvero fondamentale perché ridere e scherzare rende questo lavoro ancora più entusiasmante. Come è stato tornare in Italia dopo tanto tempo all’estero? Ti confesso che all’inizio è stato uno shock gigantesco. Passare da Los Angeles a Lucca e a Milano non è stato facile. Qui, ad esempio, ad agosto è tutto fermo e COPERTINA Credit photo Alex Alberton

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